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Dove finisce la tassa di soggiorno? Confesercenti propone il decalogo

  • Gennaio 22, 2016
  • VersiliaToday Redazione

Comune Viareggio, Confesercenti

VIAREGGIO. “In base ai nostri studi, l’Imposta di Soggiorno è oggi attiva in oltre 720 Comuni italiani e si stima che permetta alle Amministrazioni Comunali italiane di incassare circa 424 milioni di Euro”.

Esmeralda Giampaoli – Presidente Confesercenti Versilia stila il decalogo per la destinazione della tassa di soggiorno.

 

“Viareggio, a causa del dissesto è il terzo Comune italiano con la tassa di soggiorno più alta, preceduto solo da Roma e Milano, e davanti persino a città d’arte a carattere metropolitano, come Firenze e Venezia. Per non parlare delle località turistiche a vocazione balneare, nei confronti delle quali non c’è termine di paragone. La principale questione irrisolta è, sicuramente, l’analisi reale degli investimenti effettivamente realizzati con tale imposta. Infatti, sebbene esista da normativa di legge un ‘vincolo di destinazione’ dei proventi, è altrettanto vero che i Comuni non sono obbligati dalla legge a fornire il ‘rendiconto di utilizzo’ non esistendo, a tale proposito, nessun vincolo contabile specifico. Questo non significa però che il Comune di Viareggio non si possa distinguere in positivo, prospettando un rendiconto aperto, trasparente e capillare della destinazione dell’imposta di soggiorno, nel rispetto degli scopi indicati dalla legge. E questo soprattutto adesso che il rigido dettato delle condizioni giuridiche ed economiche del dissesto impongono la necessità di fare delle scelte di merito. In tal senso, la rivisitazione dell’Osservatorio Turistico di Destinazione (O.T.D.), dovrà essere l’assise per formulare proposte efficaci di destinazione dell’imposta all’Amministrazione. In un contesto nel quale il T.U.E.L. prima, e il parere della Corte dei Conti poi, hanno di fatto legato le mani ad una possibile riduzione, quantomeno nel breve periodo, ecco che la chiave del rilancio deve partire da un efficace utilizzo dell’imposta. E l’efficacia è indissolubilmente legata alla trasparenza, perché spiegare quello che viene fatto con i soldi che richiediamo quotidianamente a chi soggiorna nella nostra Città, e soprattutto farlo bene, è il primo passo per giustificare una richiesta, che oggi appare esosa, e riportare il sorriso sulle labbra dei turisti, ma soprattutto degli operatori del settore, che investono nella nostra Città, e né sono la linfa vitale.

 

Il Decalogo proposto da Confesercenti.

 

“Si tratta di una sorta di vademecum – afferma Esmeralda Giampaoli – proposto a livello nazionale da Assohotel Confesercenti, che indica alle Amministrazioni Comunali gli step da seguire, al fine di limitare i danni. Il Decalogo è composto da 5 regole “interne” (azioni-guida per l’Amministrazione) e da 5 regole “esterne” (azioni-guida per il mercato)”. Prosegue Giampaoli “Confesercenti ribadisce la necessità di un’armonizzazione del livello di imposta, quantomeno su base regionale o di sistema di destinazione turistica, per evitare meccanismi distorsivi della concorrenza”. Conclude Giampaoli “A breve affronteremo con l’Amministrazione Comunale le questioni legate alla destinazione dell’imposta di soggiorno, organizzando momenti di confronto con gli operatori del settore turistico associati, per recepire le loro richieste. Riteniamo che solo chi lavora nel turismo quotidianamente abbia le capacità di individuare strategie e formule per creare il valore della destinazione turistica”.

Le 5 regole “interne” – Azioni guida per l’Amministrazione.

  1. comunicare l’intenzione di istituire l’imposta con almeno 12 mesi di anticipo;
  2. definire con le associazioni/operatori del sistema turistico dove investire i proventi dell’imposta;
  3. creare un tavolo di coordinamento locale che si riunisca periodicamente;
  4. investire almeno il 70% in ambito strettamente turistico;
  5. fornire ogni anno – alla comunità turistica – un preciso rendiconto circa l’utilizzo dei proventi dell’imposta

Le 5 regole “esterne” – Azioni guida per il mercatO:

  1. comunicare agli ospiti – sempre – che vi è l’imposta di soggiorno e quantificarla;
  2. comunicare agli ospiti – al loro arrivo – dove saranno investiti i loro soldi
  3. ringraziare gli ospiti per aver contribuito alla bellezza della città – alla loro partenza – e chiedere anche a loro quali nuovi servizi si aspettano;
  4. comunicare l’introduzione dell’imposta di soggiorno ai TO almeno un anno prima, per essere in linea con la loro programmazione;
  5. effettuare – tra i vari Comuni – un coordinamento d’area per avere regolamenti il più possibile omogenei;

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